Allora, io non penso che gli Stati Uniti si siano fatti l’attentato; perché come qualsiasi altra nazione, nel mondo di cui l’attentato dell’11/9 ci dà un assaggio, semplicemente non esistono: esistono dei blocchi di Potere geopolitico, strategico, economico perlopiù, finanziario... Questo, che è successo qui, non ha niente a che vedere con gli Stati Uniti, non ha niente a che vedere con Al Qaeda, non ha niente a che vedere con la religione cristiana o con la religione musulmana. Prendere un vantaggio su un altro blocco di Potere concorrente, in previsione di – allora, 2001, a qualche anno; ormai, pochi – quello che sarà lo scenario geopolitico mondiale: una lotta senza quartiere per le risorse primarie, petrolio, acqua, migrazioni di centinaia di milioni di persone… Ecco cosa: avvantaggiarsi per una guerra che, in prima battuta in Afghanistan, in Iraq, si sta svolgendo, ma che molto peggiore si svolgerà da qui in poi. Tremila persone non sono molto, rispetto a questo tipo di scacchiere. E quindi chi ha deciso le ha spostate come una cifra su un foglio di carta. Decidere di uccidere Kennedy, e poi Malcom X, e poi Luther King e Bob Kennedy nel ’68, ha prodotto dei risultati negli Anni ’80! Questi guardano lungo. Noi non ci riusciamo: perciò abbiamo perso.
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